Il turismo in Ticino: Gli aspetti regionali. Strutture alberghiere



Queste pagine raccolgono diagrammi che esprimono in forma grafica alcuni dati rilevanti sul turismo in Ticino (e, in misura minore, in Svizzera), e qualche contributo giornalistico sul tema del turismo: vai all’indice


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strutture alberghiere censite


Il numero complessivo di strutture alberghiere in Ticino (nei diagrammi seguenti si rappresentano le cifre relative al luglio di ciascun anno) è diminuito, dal 1992 al 2014, del 31% (da 644 a 442: vedi dati più dettagliati in questa pagina), ma non in modo uniforme: nel Bellinzonese sono passate, dal 1992 al 2014, da 100 a 70 (-30%); nel Luganese da 237 a 122 (-48%); nel Locarnese da 257 a 211 (-18%); e nel Mendrisiotto da 50 a 39 (-22%).

Strutture alberghiere censite per macroregione turistica, 1992-2014

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




La ripartizione percentuale delle strutture per regione si è dunque modificata come segue nel corso degli anni:

Strutture alberghiere censite per macroregione turistica, riparto percentuale, 1992-2014

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Più i dettaglio, nei comprensori si ha questa situazione:

Strutture censite per comprensorio turistico, 1992-2014

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




I comprensori che hanno retto meglio sono Bellinzona e Lago Maggiore con perdita del 14% delle strutture. Seguono Leventina, Tenero e Mendrisiotto, con perdite del 22-23%. Attorno alla media cantonale (31%) le perdite di Biasca. Poco sopra (tra 35% e 38%) quelle di Blenio, Leventina e Vallemaggia. Il Malcantone ha perso il 44% delle strutture, e Lugano ne ha perse la metà (49%).

Ne risulta la seguente ripartizione percentuale:


Strutture censite per comprensorio turistico, riparto percentuale, 1992-2014

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Letti alberghieri censiti


Letti alberghieri censiti per ente turistico locale in Ticino, mese di luglio di ciascun anno (1992-2014)

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




La ripartizione dei letti censiti riflette più o meno (ma, come vedremo sotto, non esattamente) quella delle strutture censite, con il Luganese che perde importanza rispetto al Locarnese:



Letti alberghieri censiti per ente turistico locale in Ticino, mese di luglio di ciascun anno, riparto percentuale (1992-2014)

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Di seguito l’evoluzione dell’indice dei letti censiti per comprensorio turistico.

Nel Bellinzonese, i letti censiti sono diminuiti meno (Blenio e Leventina) o addirittura cresciuti (Bellinzona) rispetto all’andamento cantonale, con l’eccezione di Biasca.

Evoluzione  del numero di letti censiti, 1992-2014, luglio di ciascun anno (1992=100), Bellinzona e valli

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Nel Locarnese, si registra una crescita assoluta nel numero di letti censiti in VAllemaggia, e una diminuzione minore di quella cantonale negli altri comprensori:

Evoluzione  del numero di letti censiti, 1992-2014, luglio di ciascun anno (1992=100), Locarnese

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Nel Mendrisiotto i letti sono diminuiti meno che nel resto del Cantone. Lugano e Malcantone sono diminuiti più della media; ed essendo gli unici (con Biasca), sono responsabili del trascinamento verso il basso della media stessa.


Evoluzione  del numero di letti censiti, 1992-2014, luglio di ciascun anno (1992=100), Luganese e Mendrisiotto

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]





Dimensione delle strutture per regione



Tuttavia i letti non sono diminuiti in proporzione alle strutture: a lungo termine si nota un leggero aumento del numero di letti per struttura, il che indica o che le strutture che chiudono sono quelle più piccole, oppure che quelle che sopravvivono si ingrandiscono leggermente. Questo è un indicatore interessante: tendenzialmente una struttura più grande offre la possibilità di migliori economie di scala e di un uso più razionale delle risorse.

Nella regione Bellinzona e Valli, tutte le strutture sono più piccole della media cantonale. Le strutture delle Valli sono in assoluto le più piccole (questo vale anche per le valli del Locarnese ). Quelle di Bellinzona (piccole per essere strutture cittadine) mostrano un’interessante crescita di dimensione



Numero di letti per stabilimento, luglio di ciascun anno, 1992-2014, Bellinzona e valli

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Nel Locarnese, nella zona Lago Maggiore la dimensione delle strutture è maggiore della media cantonale e in leggera crescita. Crescono anche le valli, ma partendo da una posizione bassa, mentre di rimpiccioliscono le strutture del Gambarogno:

Numero di letti per stabilimento, luglio di ciascun anno, 1992-2014, Locarnese

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Le strutture di Lugano sono le più grandi del cantone, e la loro dimensione è crescente. Per qualche anno la dimensione media delle strutture del Malcantone si è ridotta, quella del Mendrisiotto è diminuita negli ultimi 3 anni:


Numero di letti per stabilimento, luglio di ciascun anno, 1992-2014, Luganese e Mendrisiotto

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]






Tasso di occupazione dei letti per regione


Altro indicatore importante è il tasso di occupazione dei letti. Tanti meno letti vuoti ci sono in una struttura, tanto più essa è redditizia.

Vi sono due indicatori: il tasso lordo e il tasso netto di occupazione. Come vedremo sotto, molti alberghi chiudono nella stagione invernale, quando ci sono pochi turisti. Il tasso di occupazione lorda è calcolati in base al numero di posti letto esistenti, almeno potenzialmente: come, cioè, se l strutture fossero aperte tutto l’anno. IL tasso netto, invece, è calcolato solo sul tempo effettivo di apertura delle strutture.
Il tasso lordo è interessante per valutare la redditività dell’albergo rispetto ai costi fissi, quelli che si pagano comunque indipendentemente che l’albergo sia aperto o chiuso (per esempio, gli interessi del credito ipotecario). Il tasso netto è interessante per valutare la redditività rispetto ai costi vivi, quelli che l’albergatore deve affrontare solo quando l’albergo è aperto (i costi del personale, per esempio)

I dati relativi all’occupazione lorda sono disponibili dal 1992, quelli dell’occupazione netta solo dal 2005 e sono dunque poco indicativi della tendenza evolutiva. Riportiamo qui i dati relativi al luglio 2014 per comprensorio:

Tasso di occupazione netta dei letti, luglio 2014, per comprensorio turistico

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]





Per quanto riguarda i tassi lordi. A Bellinzona il tasso di occupazione è poco inferiore a quello cantonale, mentre nelle valli è molto basso (salvo la crescita di Biasca negli ultimi anni). Il che indica seri problemi di redditività, in particolare se associato ala dimensione ridotta delle strutture vista in precedenza

Tasso di occupazione lorda dei letti - Bellinzonese e valli, 1992-2014

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Nel comprensorio del Lago Maggiore l’occupazione dei letti è migliore della media cantonale, mentre di nuovo è piuttosto precaria nelle valli.

Tasso di occupazione lorda dei letti - Locarnese, 1992-2014

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Anche a Lugano l’occupazione è migliore della media cantonale, nel Malcantone è attorno alla media (ma con forti oscillazioni), mentre nel Mendrisiotto è inferiore alla media e fortemente decrescente, indicando una situazione problematica.

Tasso di occupazione lorda dei letti - Luganese e Mendrisiotto, 1992-2014

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Questa la situazione riassuntiva nelle macroregioni:

Tasso di occupazione lorda dei letti nelle macroregioni turistiche ticinesi, 1992-2014

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]






Evoluzione del numero di strutture e di letti rispetto all’andamento dei pernottamenti


Qui, comprensorio per comprensorio, si illustra l’evoluzione di strutture, letti e pernottamenti, confrontando con il dato cantonale compessivo.

Bellinzona: Diminuiscono le strutture (meno della media cantonale), crescono i letti (quindi le strutture diventano più grandi) e i pernottamenti, più o meno in ugual misura.


Evoluzione di pernottamenti, strutture e letti, 1992-2014- Ticino e Bellinzona & Alto Ticino

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Mendrisiotto: Gli stabilimenti seguono più o meno la media cantonale, i letti sono sopra la media cantonale, e i pernottamenti sotto: la redditività peggiora.

Evoluzione di pernottamenti, strutture e letti, 1992-2014- Ticino e  Mendrisiotto

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]






Locarnese: Letti e stabilimenti diminuiscono meno della media cantonale; anche i pernottamenti, ma diminuiscono più dei letti, diminuendo il grado medio di occupazione.

Evoluzione di pernottamenti, strutture e letti, 1992-2014- Ticino e Locarnese

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Luganese: Letti e stabilimenti diminuiscono lto più della media cantonale; anche i pernottamenti diminuiscono più della media, ma con un divario minore. Quindi la redditività migliora rispetto alla media cantonale:

Evoluzione di pernottamenti, strutture e letti, 1992-2014- Ticino e Luganese

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]






Stagionalità: le chiusure invernali


Alcuni alberghi, soprattutto nelle periferie e nelle valli, chiudono durante la stagione invernale. I seguenti grafici riportano, mese per mese, la percentuale di stabilimenti aperti in ciascun comprensorio.

Nel Locarnese, le chiusure invernali sono ovunque maggiori della media: appena maggiori a Locarno, molto maggiori in periferia:

Percentuale di strutture aperte rispetto alle strutture censite, mensile, 2014, Locarnese

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




A Lgano e Mendrisio le chiusure sono minori della media, nel Malcantone sono maggiori:

Percentuale di strutture aperte rispetto alle strutture censite, mensile, 2014, Luganese e Mendrisiotto

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]




Bellinzona ha la quota minore di chiusure invernali di tutto il cantone, seguita da Biasca (di nuovo in connessione con Alp Transit). Blenio ha la minor percentuale di aperture estive del cantone, mentre la Leventina ha chiusure invernali minori della media (probabilmente legate agli sport invernali)

Percentuale di strutture aperte rispetto alle strutture censite, mensile, 2014, Bellinzonese

[dati: UST, raccolti da OTur, elaborazione D. Besomi]







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